Oggi ci spostiamo a Brooklyn, NY – magari – per parlarvi di un giovane artista e di un interessantissimo progetto. Ha già pubblicato una serie di Ep, l’anno scorso è uscito il suo primo Lp, Golden Years e qualche giorno fa è stato presentato il suo nuovo disco che si intitola Future Splendors (Mush Records). Compone pezzi sperimentali e gioca spesso, per non dire sempre, col synth ’80. Lovers e Face (e non solo) sono state due delle sue canzoni che hanno ricevuto il remix di un sacco di altri artisti. Oggi vi parlo del progetto di Jhon Jagos aka Brothertiger.
Sembra una vecchia pellicola che regala immagini mai dimenticate del passato ed è come se tu ti trovassi ancora li. Altre dimensioni, sogni e un cielo immenso che cambia colore e non resta solo grigio. In mind, singolo che anticipava il disco, suggeriva già qualcosa di vintage e di nostalgico. Future Splendors, in effetti, è un lavoro nostalgico e sospeso. Il synth – pop e gli anni ottanta e novanta sono l’elemento base di tutto il disco. Up from below apre Future Splendors in modo quasi sognante. Ma poiché quella di Brothertiger è una sperimentazione continua (You should know) presto si cambia ancora umore e colore: con Particle Horizon i beats diventano potenti. Lost chiude in bellezza il disco richiamando, in qualche modo, l’electro-pop del Brothertiger che abbiamo sempre conosciuto e che ci ha fatto innamorare di questo suo modo di esprimersi.
Brothertiger da ancora una volta prova delle sue abilità artistiche regalandoci un disco che, attraverso la musica, racconta sogni. In una parola sola, Love! - Priski |